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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

Demetrio dai capelli verdi – M. Mazzanti

Postato da Legione il 18 Dicembre 2010

copertina demetrio dai capelli verdi Abbiamo affrontato la lettura di questo libro, Demetrio dai capelli verdi di Marco Mazzanti, come usiamo fare di solito con i fantasy italiani. Senza scetticismo nè opinioni per partito preso, ci siamo aggirati per le sue pagine (283 in una buona edizione, stampate con un carattere un po’ troppo grande per i nostri gusti) con gli occhi bene aperti e la volontà, anzi il desiderio, di lasciarci stupire ed affascinare.
Dopo un po’ di pagine però, la prima cosa che salta all’occhio è che questo in realtà non ha niente a che vedere con il genere fantasy. L’unico elemento “weird” è costituito dal protagonista che, appunto, ha i capelli verdi ed alcune curiose caratteristiche fisiche che lo rendono particolare ed affascinante. Per il resto, la storia è ambientata in un uno pseudo est Europa, con alcune differenze dalla geografia attuale, e in un’epoca attorno alla seconda metà del 1800.

La trama si può sintetizzare in poche parole: Demetrio è un giovane che appare molto diverso dagli altri e per questo si sente infelice ed emarginato e cerca di trovare indizi sul proprio passato per riuscire a ritagliare il suo spazio nel mondo.
La trama alla lettura risulta debole e talvolta incongruente: non ci sono eventi di particolare rilievo, e quando questi accadono, lo stile non li mette in risalto, arrivando a farli disperdere nel tessuto narrativo e ben presto anche nella memoria del lettore.
Infatti, quello che nella quarta di copertina viene definito “stile maturo”, in realtà si concretizza in un uso un po’ eccessivo di paroloni e costruzioni grammaticali ardite e pompose, che nulla hanno a che vedere con l’effettiva necessità del contesto narrato.
Il punto di vista della terza persona, poi, non aiuta a immedesimarsi nella storia: la voce fuori campo è sempre molto presente, le scene effettivamente mostrate sono poche e spesso impoverite da dialoghi piuttosto deludenti.
I personaggi risultano stereotipati, improntati alla visione narrativa tipica del romanzo ottocentesco: spesso ci si domanda il perchè di certe reazioni immotivate, come alcune lamentose crisi di pianto o di panico, che stridono con l’immagine appena costruita o con le azioni appena portate a termine.

In generale poi, si possono ancora ascrivere alcune pecche che non fanno altro che smorzare il potere di affascinare il lettore: la prefazione, ad esempio, che oltre a non dare alcun contributo alla storia, stronca la forza fondamentale dell’incipit, quella di catturare il lettore gettandolo in mezzo alla mischia (noi siamo sempre molto contrari all’uso di addizioni prima del testo, in questo caso più che mai). Inoltre, l’intera costruzione del romanzo, che dovrebbe essere orientato ad un target di Young Adult, di fatto lo allontana dal suo pubblico. Rifarsi ad uno stile classico è apprezzabile, ma forse non molto avvincente per i giovani lettori moderni abituati a sbranare tomi fantasy di centinaia di pagine dense di fatti.

Infine, quello che secondo noi costituisce sempre il neo più grave e la negligenza più importante nei confronti del lettore: questo romanzo non finisce. E non lasciando la scappatoia aperta per spianare la strada ad un secondo volume (che potrebbe esserci come no, non lo sappiamo e da nessuna parte sul libro questo viene precisato) ma chiudendo con l’equivalente del “verso nuove e mirabolanti avventure”, senza risolvere nessun quesito aperto nella narrazione e senza di fatto dare la certezza che qualcosa dovrà ancora succedere.

In conclusione, Mazzanti anche in virtù della sua giovane età, ha dimostrato di avere la giusta immedesimazione ed il trasporto per scrivere (è il suo terzo romanzo), ma al contempo mostra il fianco ad una necessità di maturare significativa, sia dal punto di vista stilistico che creativo e narrativo. Gli auguriamo sinceramente in bocca al lupo per le sue fatiche future.

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Posted in Recensioni

6 Risposte to “Demetrio dai capelli verdi – M. Mazzanti”

antonella anzalone

Ciao
forse avete sbagliato semplicemente a classificare Demetrio, a priori, come un fantasy. Io l’ho letto attentamente e vi ho visto piuttosto un romanzo di formazione, nella classica tradizione ottocentesca e non solo. Un romanzo scritto in un linguaggio alto, non comune per i giovani scrittori di oggi che, secondo un vieto luogo comune, si nutrirebbero solo di internet, televisione e videogame e quindi, ipso facto, sarebbero dei semi analfabeti. Non credo che Mazzanti abbia usato dei paroloni, come ha scritto il vostro recensore, ma usa piuttosto un registro narrativo che non oserei definire post moderno, ossia una commistione “ironica” di termini arcaicizzanti e termini contemporanei che a volte è molto poetica. Mi trovo costretta a questo punto a citare degli esempi “alti”, uno per tutti il linguaggio usato in Mason and Dixon del maestro Thomas Pynchon. Avete criticato il linguaggio usato da Mazzanti perchè è un ragazzo di 23 (24?) anni? Mi resta questo dubbio.
In quanto alle connotazioni weird del romanzo, a mio modesto avviso non si limitano al personaggio Demetrio ma caratterizzano anche l’ambientazione della storia e ad alcuni personaggi come ad esempio Charlotte. La figura di Charlotte, sin dalla scelta del nome e dalle modalità del suo delitto è un chiaro omaggio a Charlotte Corday. Divertitevi a trovare dietro ai personaggi di Demetrio dei referenti alti e avrete delle sorprese.
Un cordiale saluto
Antonella Anzalone

Fabyo80

In tutto questo tempo in cui il romanzo è uscito non ho mai letto una “recensione” così negativa..è la prima volta.. ne sono rimasti tutti affascinati dalla scrittura di Marco Mazzanti,dalla sua fantasia,dal suo modo maturo di scrivere (e sfido chiunque a trovare un ragazzo di 23 anni che usa questo linguaggio così ben strutturato e MAI banale!) La domanda che io proporrei di farci è:cosa cerchiamo o ci aspettiamo da un romanzo? Vi aspettavate i soliti folletti scemi,farfalle e maghetti?!? a questo punto può essere solo gusto personale,non c’è spiegazione.. vedere demolito questo lavoro è un vero peccato,sia per l’autore ma anche per chi l’ha letto..e non sono in pochi.. Per concludere..non credo che Marco abbia bisogno dei vostri buon auguri di crescita ed ulteriore maturità,mi terrei certi “auguri” per autori più conosciuti che si sognano di scrivere certe cose…vedi Moccia & Co….!

Maria Rosaria Ferrara

E’ senza dubbio interessante leggere la prima recensione negativa di Demetrio dai capelli verdi, prendere visione di un’opinione che può solo aiutare a crescere l’autore, ma che probabilmente devia l’idea che può farsi un ipotetico lettore…
IL fatto è che chi ha scritto queste parole presenta questo libro come un fantasy ed evidentemente non lo è; lo presenta come un fantasy per ragazzi e l’autore non ha mai espresso l’intento di indirizzarsi ai ragazzi, anzi, è stato sempre molto chiaro nel dire che si tratta di un romanzo rivolto ad un pubblico adulto; inoltre (forse chi ha recensito questo romanzo non conosce gli altri lavori di Marco Mazzanti e non è stato così attento) Marco Mazzanti, con i suoi libri ha inventato uno stile molto personale e chiaro, un genere che trovo assolutamente innovativo e che non passa inosservato soprattutto considerata l’età così giovane dell’autore.
La sua scrittura è evidentemente matura e decisa, e Demetrio (ma anche gli altri suoi romanzi) non sono né scontati né banali.
Bisogna però dire che non tutti sono lettori esigenti, e forse un viaggio nel mondo di Demetrio è sembrato un viaggio duro per chi ha recensito questo libro.
Spero che chi legga questa recensione non si lasci condizionare: Demetrio dai capelli verdi è una vera e propria esperienza; è una novità senza precedenti che un lettore appassionato non dovrebbe perdersi!

A&C Staff

Dal nostro punto di vista è bello che ci siano recensioni variegate sulle opere che vengono pubblicate. Avere all’attivo solo commenti positivi può apparire pilotato, considerando la scarsa serietà di molti siti che pubblicano recensioni di parte o schede romanzo spacciandole come commenti dello staff. Rispondendo cumulativamente a tutti:
- il romanzo non è stato classificato da noi come fantasy, lo ha fatto ad esempio Amazon: Demetrio dai capelli verdi (Fantasy)
- il target secondo noi è YA per diversi motivi oggettivi: l’argomento trattato ad esempio, e la delineazione dei personaggi. D’altra parte, se questa fosse un’opera indirizzata ad un pubblico adulto, probabilmente avremmo individuato altri tipi di problemi nella sua struttura.
- Non abbiamo letto alcuna altra opera dell’autore, così come alcuna altra recensione pubblicata online: ogni libro che ci viene sottoposto viene analizzato esattamente per quello che è, in quanto opera atomica. Abbiamo criticato enormemente anche autori osannati dalla critica pop, per certe opere singole che sono risultate, a nostro parere, dei flop. Un libro pubblicato è un’entità a sè stante, *deve* essere completa a prescindere da tutto quello che può aver avuto alle spalle, senza postille o annotazioni a margine.

Ciò detto, è naturale che questa sia solo una nostra opinione ed in quanto tale buona tanto quanto quella degli autori dei commenti e delle altre recensioni online.
L’abbiamo studiata e scritta in buona fede e con onestà, ed il nostro incoraggiamento vuol solo essere sincero, senza pregiudizio sull’età, come abbiamo fatto in diverse altre occasioni con autori di ogni tipo.

Marco Mazzanti

Ho scelto io, di mia spontanea volontà, di contattare la redazione del sito per poi procurarmi e regalare allo staff dello stesso una copia del mio terzo romanzo.
Scrivere significa mettersi in gioco, nonché in discussione, e io sono dispostissimo a farlo, perché ho la fortuna di avere una mentalità e una visione della vita aperte ad angolo giro e accetto qualunque critica, anche quella più negativa.

Apprezzo l’intervento dei miei lettori più affezionati – che mi seguono costantemente e che in questo caso hanno scoperto la recensione visitando il gruppo facebook del romanzo – ma anche la risposta cortese dello staff al fine di sedare il piccolo “polverone”, definiamolo così, che ne è sorto.

Grazie di <3 a tutti coloro che mi leggono e che parlano dei miei romanzi

Marco Mazzanti

Cristina Lafata

Ciao a tutti,
devo confessare di aver deciso di leggere questo libro perchè stimolata dal dibattito generato dalla recensione di A&C, sperando di trovarmi poi in una giusta situazione “di mezzo” tra i due estremi.

La lettura è stata abbastanza piacevole, ma devo in parte acconsentire con coloro che hanno realizzato la recensione: il libro sembra un fantasy diretto ad un pubblico giovane (o quantomeno così viene classificato) ma affronta poi determinati argomenti in una maniera totalmente inadatta per un target YA. Ma forse questo libro non era stato pensato diversamente, quindi su questo possiamo anche soprassedere.
Trovo invece che il linguaggio utilizzato e lo stile di scrittura sia stato troppo pomposo e ridondante: e se da una parte questo può essere motivato vista l’ambientazione della storia, in alcuni punti è risultato, ai miei occhi, addirittura eccessivo.

Quello che però mi ha davvero lasciato perplessa è stato il passaggio tra la prima e la seconda parte del libro: ho come avuto l’impressione che l’autore non abbia voluto osare, continuando la storia a cui aveva dato vita, per poi virare in corsa e addrizzare il tiro; e lo stesso finale, di tipo generico, mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca…Forse Mazzanti vuole continuare a raccontarci le avventure di Demetrio in un nuovo volume?

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