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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

Archivio di Marzo, 2012

Succo di melagrana – L. Guida

Postato da Legione il 9 Marzo 2012

Donne che sono state innamorate della persona sbagliata e continuano a subire il giudizio non richiesto della gente; donne amiche, vittime degli eventi e della vita; donne mamme, donne coraggiose, che hanno fatto delle scelte e che nonostante le conseguenze non si guardano indietro. Nei racconti di Lucia Guida, raccolti in Succo di melagrana, vengono delineate sei piccole storie al femminile di vita comune. Storie quotidiane raccontate illuminando il presente ed il passato di queste protagoniste, delle quali sentiamo i pensieri e le emozioni.
Sono piccoli racconti, che rendono onore alla forza femminile di affrontare il giudizio degli altri, di essere madri, di amare nonostante tutto, di essere amiche e di dare una mano per il solo piacere di farlo.
Lo stile narrativo è ricco, il lessico utilizzato è ricercato ma non pomposo, il tono è sempre lievemente sognante, introspettivo, che permette al lettore di immedesimarsi nelle vicende.
Di fatto in questi brevi racconti non succede nulla o quasi, la narrazione si incentra sul mondo interiore del personaggio e sulle sue circostanze immediate. Questo fa sì che questi racconti costituiscano solo schegge di vita, senza lasciare spunti di sviluppo in storie vere e proprie ma restando quindi nell’ambito dell’esercizio di stile.
Esercizio comunque gradevole, che evidenzia l’abilità dell’autrice, lasciando la voglia nel lettore di leggerla alle prese con qualcosa di più corposo e strutturato.

Scheda: Metro 2033 – D. Glukhovsky

Postato da A&C Staff il 6 Marzo 2012

Nell’anno 2033, il mondo è ridotto ad un cumulo di macerie. L’umanità è vicina all’estinzione. Le città mezze distrutte sono diventate inagibili a causa delle radiazioni dovute agli attacchi nucleari. Al di fuori dei loro confini, si dice, solo deserti e foreste bruciate. I sopravvissuti ancora narrano la passata grandezza dell’umanità. Ma gli ultimi barlumi della civiltà fanno già parte di una memoria lontana, a cavallo tra realtà e mito.
Un’intera generazione vive o meglio sopravvive nelle profondità della metropolitana di Mosca, la più grande del mondo. La struttura sociale si è ricostituita attorno alle fermate della Metro di Mosca, cercando di creare una quotidianità deformata, senza luce né cielo.
Artyom è il giovane protagonista, poco più che ventenne, venuto al mondo quando ancora si viveva in superficie. A lui verrà affidato il compito di addentrarsi nel cuore della Metro, fino alla leggendaria Polis, per avvisare le centinaia di persone che ancora vi abitano, di un imminente pericolo e ottenere aiuto. E’ lui ad avere le chiavi del futuro nelle sue mani, dell’intera Metro e probabilmente dell’intera umanità.

Postato in Schede

La mongolfiera, il monte Tambura e il tappeto volante – F. Raineri

Postato da Legione il 3 Marzo 2012

Quattro ragazzi si avventurano in mongolfiera sorvolando le alpi Apuane, ma per una serie di sfortunate coincidenze atterrano sul Monte Tambura, dove scopriranno tanti misteri ivi celati, rischiando più volte la pelle.

La mongolfiera, il monte Tambura e il tappeto volante, di Fernanda Raineri si presenta come un romanzo per ragazzi un po’ accondiscendente, dalla narrazione molto approssimativa e sbrigativa.
Questo romanzo innanzitutto brilla per assenza di editing e della più basilare correzione di bozze, la notazione del discorso diretto è errata e fastidiosa e i refusi risaltano con evidenza (“movimenti teutonici” anzichè di tettonici, solo per fare un esempio).
I tratti salienti della trama sono piuttosto semplici, ma i vari passaggi sono ingiustificati ed immotivati: ad esempio i ragazzi si addentrano in una serie di caverne e cunicoli, e contro alcuna logica decidono più e più volte di immergersi nei gelidi e pericolosi corsi d’acqua scoprendo casualmente indizi funzionali alla trama.
I personaggi stessi sono piuttosto incredibili, l’unico maschio della compagine risulta quello che di fatto riesce a progredire nella vicenda, mentre le tre ragazze si limitano ad urlare per qualunque assurdità, a lagnarsi di questo e quello, risultando moleste quando non assolutamente ininfluenti.
L’antagonista ricorda da vicino un clichè da romanzo di pirati di fine Ottocento, con la curiosa abitudine di lanciare candelotti di dinamite accesi contro i ragazzi (il fatto che sia esplosivo risalente alla seconda guerra mondiale e quindi altamente instabile non lo induce a maneggiarlo con cautela, anzi).
Altra caratteristica è appunto l’inverosimiglianza di tanti piccoli dettagli che coinvolgono i ragazzi (il nome scientifico di un fungo luminoso, la quantificazione a colpo d’occhio della durata del petrolio in una lampada, la cottura di un pesce calandolo in una caldera naturale) che rendono tutto il romanzo, in realtà un racconto lungo, avvolto in un’aura di imprecisione nella quale è difficile immedesimarsi.
Opinabile poi la scelta di costituire il romanzo in un blocco unico, senza capitoli, paragrafi, stacchi temporali e di punti di vista di qualunque tipo. Questo, associato ad un uso piuttosto casuale della punteggiatura, rende la lettura poco agevole.
Insomma, risulta evidente come questo romanzo sarebbe potuto essere un’opera al suo pieno potenziale se solo fosse stato curato un po’ di più, con una correzione di bozze attenta, un editing puntuale e un po’ più di documentazione.